Diceva Ungaretti: “la poesia serve a dare una scossa, un moto al cuore”. Si scrive per esprimere le emozioni, quello che l’anima ha dentro e non riesce a dare voce se non con i versi. Chi si affida ai versi lo fa per allontanare le inquietudini dall’anima e l’inevitabile scolorire della vita. Chi ... (continua)
La sua poesia preferita:
La mia pelle
Venne l’autunno
nel mio giardino,
a maglie strette.
Le foglie
si scucivano dal ramo
man mano il vento le... leggi...
Nell'albo d'oro:
Un muto parlare
Eri silenzio,
il cielo disegnava
un arcobaleno,
poi le grida dei gabbiani
hanno svegliato la mattina.
Pioveva nel sole.
Arrivarono le ombre,
quelle che non si diradano,
e il tuo calore
si dissipò tra le tende
umide di pioggia.
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Era autunno,
al largo dei sogni,
acqua limpida d’un mare indifeso.
- La traiettoria inequivocabile -
Ero io che non vedevo
i rovi sbriciolarsi
a una luce d’apparenza.
I rami in ginocchio,
si piegavano all’ultimo sole,
e tutto si proponeva al mio dire.
Anche il sentiero
percorso tante volte,
era nemico,
e la vista del sole
lasciava indifferenza.
- Avevo forse perso il senso del bello? -
Era strana la musica,
la pioggia scivolava di traverso,
quando gli occhi,
su una lacrima insistente,
si ritrovarono a volare
oltre quel cielo.
C’era un principe
su un cavallo bianco,
le nuvole ansimavano d’azzurro,
ai piedi petali di zagara,
e una rondine,
dalle ali trasparenti,
attraversò l’arcobaleno
e s’aprì la strada al mio ritorno.
Hanno inserito questa poesia nei propri segnalibri: - Francesco Rossi Possiamo elencare solo quelli che hanno reso pubblici i propri segnalibri.
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I commenti dei lettori alla poesia:
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«E' il racconto in poesia di chi si perde e poi si ritrova, quasi un relazionarsi con chi legge fino ad inserirlo, il lettore, in se stessi.
E' un racconto di fantasia che tante volte accade nell'esistere, anche se non sempre esso termina come nell'ultima stupenda strofa che fa da chiusa.
Molto bella un gran piacere leggerla.»
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